venerdì 11 luglio 2014

11 luglio 2014 – Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)

Comunicato Stampa – 11 luglio 2014 – Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)

Nel giro di breve tempo, si sono tenuti nel territorio cremonese (Cappella de’ Picenardi e Spineda) due incontri incentrati sulla presenza delle nutrie nel territorio, caratterizzati – a nostro avviso – da una certa dose di “autoreferenzialità”: organizzati da associazioni di categoria, presenti agricoltori, politici, amministratori, rappresentanti dei consorzi, tecnici… tutti convinti della necessità che questi animali vengano uccisi, eradicati, sterminati. Perché non c’è stata anche la presenza di esperti di quella specie che potessero controbattere e confutare le tesi esposte, dando di quella specie un’altra immagine e suggerendo azioni volte ad affrontare il “problema” in modo diverso da quanto fatto finora (senza che siano stati ottenuti veri risultati)? 
In entrambi i casi, si è discusso dell’approvazione di leggi per considerare la nutria specie nociva e cacciabile… ossia, per continuare con il fallimentare metodo di abbattimento che ha solo mietuto vittime, senza modificare l’entità della popolazione (fattore sul quale si presumerebbe di agire in tal modo). I dati forniti dagli stessi tecnici della Coldiretti durante la riunione di Cappella de’ Picenardi hanno parlato dell’aumento di 10 volte del numero delle nutrie in 10 anni… ossia, nel periodo nel quale si è maggiormente ricorso a catture, trappolaggi, abbattimenti!
Sono state riproposte tesi ormai smentite da tempo: la nutria come maggior responsabile dei danni nelle campagne e “pericolo sanitario”. Tuttavia, non si è detto che, se l’incidenza di questi animali sulle infrastrutture e sulle coltivazioni è presente senza dubbio, essa andrebbe però sempre valutata in rapporto anche ad altri fattori (sfruttamento del territorio, metodi di coltivazione e uso del territorio, trascuratezze nella manutenzione…) e, per quanto riguarda il secondo punto, che gli Istituti Zooprofilattici non hanno mai affermato una pericolosità sanitaria della nutria superiore a quella di ogni altra specie selvatica. Ma non si è detto. In particolare nell’incontro di Cappella de’ Picenardi, si è fatto riferimento in modo ripetitivo e quasi ossessivo alla sicurezza dei bambini, paventando incontri spiacevoli al parco e rischi di essere morsi. Ovviamente, senza illustrare la realtà, ossia che se gli animali si avvicinano ai centri abitati è perché qui non è possibile abbatterle mediante fucile e che non sono affatto animali aggressivi, ma tranquilli (certo, se per qualche motivo sentono di essere in pericolo o che lo è la loro prole, possono reagire… com’è naturale per ogni essere vivente!). E noi che pensavamo che i bambini fossero usati come mezzo propagandistico solo dai vivisettori… ora abbiamo anche “Preferite una nutria o un bambino?” (con la stessa assurda opposizione che esiste nella pretesa dicotomia nei destini di bambini e topi in rapporto alla sperimentazione su animali).  
Si è dichiarata guerra a questi animali, agli animalisti, addirittura ai parchi (che andrebbero chiusi!, si è detto all’incontro di Spineda). Noi da oltre vent’anni sosteniamo, basandoci su dati scientifici e pareri di esperti, che nei confronti della nutria (animale alloctono importato dall’uomo) si debba sì agire, ma con sterilizzazioni e altri metodi ecologici non cruenti, sia per rispetto della vita sia perché si tratta delle uniche soluzioni valide. Altrove queste soluzioni sono state e sono tuttora considerate e applicate, mentre Provincia di Cremona e Regione Lombardia non ci hanno mai dato realmente ascolto. E non lo stanno facendo nemmeno con le 1.251 firme finora raccolte tramite nostra petizione online per chiedere un cambio di rotta.


Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)    
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