sabato 23 settembre 2017

Cremonese come noi


Dal blog carmenluciano.com abbiamo appreso una nuova “moda” lanciata per l’inverno ormai alle porte: cover per I-Phone in pelliccia vera. Sì, proprio così. Per l’articolo completo e gli indirizzi mail per la protesta vi rimandiamo direttamente all’articolo
Non abbiamo potuto fare a meno di notare che tra gli stilisti che hanno firmato questi prodotti di inutile crudele vanità c’è anche la blogger cremonese Chiara Ferragni.
Per questo abbiamo voluto scriverle una lettera dedicata.

Cara Chiara,
abbiamo deciso di aderire anche noi a una protesta che è stata lanciata a livello nazionale per protestare contro la produzione di cover per I-Phone con pelliccia vera.
Dato che lei è cremonese come noi, abbiamo deciso di scriverle una lettera diversa da quella che abbiamo inviato alle grandi firme della moda.
Davvero non sa cosa c’è dietro alla realizzazione delle pellicce?
Forse è così, pertanto vogliamo darle qualche informazione.
Gli animali allevati per la loro pelliccia vivono un’intera vita in gabbia, spesso in condizioni igieniche precarie e con problematiche di tipo psicologico date dalla mancata libertà; quando viene il momento di essere uccisi, i metodi sono volti esclusivamente alla “protezione” della migliore qualità del prodotto finale (la pelliccia) che sarà loro strappata insieme alla vita: elettrocuzione, camera a gas, uso di strumenti contundenti… spesso gli animali sono ancora VIVI quando vengono privati della loro pelliccia, lasciando a nudo muscoli e tendini. La morte sopraggiunge mentre loro spasimano in preda ad atroci sofferenze.
Cercando su internet, troverà molte altre informazioni, anche video di investigazioni negli allevamenti e sulle procedure con cui questi animali vengono uccisi.
Vale davvero la pena di essere complice di queste atrocità solo per un’inutile crudele vanità?
O non sarebbe meglio e più giusto che la vanità sia anche rispettosa di altri esseri viventi, che hanno diritto di vivere?
Speriamo che questo messaggio le serva per riflettere e se vorrà chiederci altre informazioni noi siamo a disposizione.
Saluti,

Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
www.unacremona.itcomunicazione@unacremona.it

mercoledì 20 settembre 2017

UNA Cremona in piazza - 24/09/2017

UNA Cremona in piazza - 24/09/2017


Dopo l'estate... torna l'appuntamento con i nostri tavoli informativi mensili!!
A Settembre, ci troverete con il nostro materiale informativo:
>>> domenica 24 settembre - tutto il giorno - ospiti del Mercatino del biologico - ai Giardini Pubblici di Cremona (piazza Roma)

Vi aspettiamo!!
UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)

sabato 9 settembre 2017

Glifosato, REACH... i test su animali non sono affidabili!

Glifosato, REACH... I test su animali non sono affidabili!

Il 7 settembre 2017, è stata presentata a Bruxelles, presso la Commissione UE per le petizioni, la petizione contro il GLIFOSATO, promossa da Gisela Urban e Gabriele Menzel  dell’Associazione tedesca Tierfreunde ohne Grenzen, insieme all’associazione contro la vivisezione BRD, Antidote Europe e il Partito Animalista. 
Questa è la seconda petizione presentata, la prima fu archiviata! La petizione per ora è stata discussa, ora la Commissione dovrà lavorare sull’argomento: la discussione finale e le decisioni sono attese per la fine di quest’anno o l’inizio del 2018. Le promotrici hanno preavvisato che se anche questa volta la petizione sarà archiviata ci sarà una denuncia.

In questa occasione, dinnanzi all’organismo UE, il Dr. André Ménache di Antidote Europe ha fatto il seguente intervento:
“Buongiorno, ringrazio il Parlamento europeo per questa opportunità di presentare questa petizione. Grazie anche alle associazioni di volontariato e alle ONG per la loro perseveranza nel portare avanti la creazione di questa importante petizione. La ragione per questa petizione è che l’attuale regolamento REACH non è in grado di proteggere la salute dei cittadini dell’UE per due ragioni principali: la continua fiducia sui test su animali; e la raccolta insufficiente di dati umani. I test su animali non sono basati su evidenze e nemmeno predittivi per gli umani. Abbiamo già ascoltato informazioni sul Bisfenolo A (BPA). I produttori di BPA sono riusciti a portare questo prodotto sul mercato scegliendo le specie di animali che  meglio si adattano. Nel caso del BPA, il ratto Sprague-Dawley è diverse migliaia di volte più resistente agli effetti ormonali di questo distruttore endocrino rispetto al topo CF1. L’industria ha ovviamente scelto il ratto piuttosto che il topo per portare il BPA ad essere accettato daòòe autorità di regolamentazione. BPA è anche capace di causare un effetto biologico sulle nostro cellule a dosi molto basse (poche parti per trilione). Un ratto non può predire quello che succederà in un topo e nemmeno quello che accadrà in un essere umano. Ci stiamo ancora affidando a requisiti regolatori adottati nel 1946 o 1947. Queste leggi che richiedono test su animali sono ora vecchie di 70 anni rispetto all’attuale conoscenza scientifica. È ora di aggiornare le leggi. C’è una grave carenza di raccolta di dati umani. Dal 2003 conosciamo la presenza di 300 sostanze chimiche industriali nei corpi dei neonati. Al momento la lista REACH delle sostanze molto preoccupanti (Substances of Very High Concern, SVHC) ammonta a 174. Sarebbe stato più logico lanciare la lista di SVHC all’inizio del programma REACH (nel giugno 2007) usando le 300 sostanze già presenti nel corpo dei neonati. Dovremmo essere tutti sconvolti dal fatto che il cancro è ora la principale causa di morte dei bambini sotto i 14 anni in molte nazioni in Europa. La mancanza di raccolta di dati epidemiologici su persone esposte a sostanze chimiche, in particolare su milioni di lavoratori impiegati in diverse industrie, rappresenta un grande spreco di una risorsa preziosa. Alcuni penseranno che ciò sia dovuto a incompetenza burocratica. Altri la chiamerebbero piuttosto criminale negligenza. Io preferisco essere d’accordo con quest’ultima ipotesi, data l’importanza attribuita all’epidemiologia già negli anni Cinquanta e Sessanta, che ha dimostrato il collegamento tra il fumo e il cancro ai polmoni nelle persone. I responsabili ancora oggi, tuttavia, si concentrano soprattutto sui test su animali a scapito della raccolta di dati umani. La Commissione Europea finalmente si è svegliata a lanciare un progetto di bio-monitoraggio all’interno del programma Horizon 2020, annunciato nel dicembre 2016. Il programma REACH nella sua forma attuale non funziona. Deve essere adattato alla scienza del 21° secolo. Noi abbiamo numerose potenti tecnologie come l’epidemiologia molecolare, i modelli umani PBPK, la tossicogenomica, Adverse Outcome Pathway (PDO) e una gamma di altri metodi che si concentrano esclusivamente sugli umani. Grazie per l’attenzione”. 

giovedì 7 settembre 2017

Abbandoni o traffici?

VAIANO CREMASCO: Canile al 'completo', raddoppiato il numero degli abbandoni


Notizia che mette tristezza... ma che fa anche sorgere qualche dubbio: non è che alcuni di quei cani "smarriti" senza chip provengono dal traffico di animali dal sud? da staffette finite senza adozione? da neo-adottanti senza scrupoli che si disfano del cane appena si rendono conto che è un impegno e una responsabilità? 
Il dubbio viene per il fatto che, leggendo i post degli animali ritrovati, troppi sono senza chip, trovati vaganti in numero troppo elevato per paesi con poche centinaia o migliaia di abitanti... 
Altresì, sappiamo che i traffici di cani passano anche dal nostro territorio e che certi finti animalisti fanno partire animali dal sud senza chip, senza controlli...
BASTA!!!!

UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
7/9/2017

Catturate Kj2 viva o morta