La crudeltà non si distingue
Diverse notizie di questi ultimi giorni ci hanno lasciato parecchio scossi e indignati. Ancora donne uccise da partner già resisi colpevoli di maltrattamenti e minacce. Un ragazzino omosessuale discriminato non solo da alcuni compagni, ma anche dalla scuola che ha isolato lui invece di prendere provvedimenti punitivi e correttivi nei confronti dei ragazzini colpevoli. Una persona con problemi di salute e alcolismo legata con nastro adesivo ad un albero, pare con la promessa di qualche soldo, e ripresa con i cellulari. E una notizia di cronaca direttamente dalla nostra Cremona: il tentato omicidio per soffocamento di un gatto da parte di un vicino di casa. Forse, a uno sguardo superficiale, potrebbero sembrare vicende diverse e qualcuno storcerà anche il naso a sentir porre sullo stesso piano queste vicende, perché in troppa gente è ancora radicata l’idea che un gatto valga di meno come vittima: “ma tanto è solo un animale”, quante volte lo si sente dire? In realtà si tratta di espressioni di crudeltà, insofferenza, cattiveria inaudite e identiche, non importa chi sia la vittima. Lo affermava già il poeta latino Ovidio: “La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini”; in età contemporanea, diversi studi psicologici e criminologici hanno poi dimostrato una stretta correlazione tra comportamenti violenti nei confronti di animali e la ripetizione degli stessi su esseri umani (spesso appartenenti a categorie “deboli” come donne, bambini, persone con patologie fisiche o psichiche…). Episodi come questi non dovrebbero ripetersi mai più, se le condanne della società civile e della giustizia fossero dei validi deterrenti.Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) www.unacremona.it
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