domenica 18 febbraio 2018

2011-2018, Strada Sud a Cremona: la partita è ancora aperta!

Lettera inviata ai giornali cremonesi, 18/2/2018.

2011-2018, Strada Sud a Cremona: la partita è ancora aperta!


Egregio direttore,
2011-2018, Strada Sud a Cremona: la partita è ancora aperta!
Il pericolo di una nuova strada con grande impatto sull'ambiente e sulla salute dei cremonesi e nessuna soluzione dei problemi di traffico... anzi, ben prevedibile aumento dello stesso, con impatto innanzitutto sui residenti che si troverebbero "chiusi" tra due strade. La nuova strada sarebbe ben presto colonizzata da nuovi insediamenti (anche commerciali) con aumento del traffico, non sarebbe più una strada di "alleggerimento" della pressione su via Giordano, ma una vera e propria nuova arteria.
Vanno fatte sicuramente delle scelte per cambiare l'attuale situazione della parte sud della città, ma la soluzione non può essere la condanna a nuovo cemento, nuovo inquinamento, nuovo traffico... pertanto, invitiamo tutti i cittadini, non soltanto quelli della “zona Sud” di Cremona, a informarsi, documentarsi, riflettere e soprattutto esprimere la propria scelta al referendum tenendo presente che l’ambiente e la salute sono valori assoluti e collettivi, che non bisogna svendere con superficialità o delegando ad altri le decisioni.
Cordiali saluti

Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)

sabato 17 febbraio 2018

UNA Cremona in piazza - febbraio 2018

UNA Cremona in piazza - febbraio 2018

Nuovo appuntamento con il consueto tavolo informativo di UNA Cremona
Libri, volantini, magliette, piccoli oggetti... informazione sui diversi temi che riguardano il rapporto Uomo-Natura-Animali.

Vi aspettiamo DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018
ospiti del Mercatino del Biologico 
in PIAZZA STRADIVARI a CREMONA.

UNA Cremona onlus

domenica 4 febbraio 2018

Delfinari giapponesi

DELFINARI GIAPPONESI

in questi giorni, sta circolando la notizia della chiusura di un delfinario in Giappone "per mancanza di pubblico": l'entusiasmo per chi si batte contro queste PRIGIONI sta nel fatto che il delfinario di Choshi City ha subito in 7 anni un crollo del numero di visitatori, da 300.000 a 50.000.
Una delle nostre socie, giapponese, ha voluto approfondire la notizia, trovando queste informazioni.
L'aquario in questione, vecchio di 47 anni e molto logorato, ha chiuso i battenti parte per la mancanza di fondi per la ristrutturazione.
I 2500 animali detenuti presso la struttura (pesci, pinguini, tartarughe di mare e l'unico delfino sopravvissuto malato).
Nel paese rimangono una cinquantina di altri delfinari (la lista completa non è stata reperibile).
La mappa degli acquari associati alla JAZA (Japanese Association of Zoos and Aquariums), che tengono delfini, mostra che sono 33.
Ovviamente ci saranno altre strutture private che li tengono.
Interessante sapere che nel 2015 la JAZA ha ricevuto l'avvertimento dalla WAZA (World Association of Zoos and Aquariums) di non acquistare i delfini catturati a Taiji, pena la cancellazione dalla Associazione Mondiale.
Dopo aspri dibattiti tra gli associati, la JAZA ha deciso di accettare la condizione richiesta ma quattro acquari come segno di protesta sono usciti dal gruppo.
In Giappone l'esibizione dei delfini negli acquari sembra ancora suscitare nel pubblico meraviglia infantile, anche se ci sono voci contro questa tortura.
Dal 2000 l'esibizione dei delfini è tornata di moda in Giappone, e ora sta interessando altri paesi dell'Asia (Corea e Cina in primis) e del Medio Oriente, mentre negli USA - dove è stato lanciato per primo questo tipo di spettacolo - sta diminuendo per la pressione dell'opinione pubblica contraria.
Per soddisfare le richieste dei delfini dall'estero, è in aumento anche l'export degli animali dal Giappone.


Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) onlus

Cassazione: giusta reclusione per chi gioca a fare il veterinario

Senza nomi, ma la vicenda si conosce...

Cassazione: giusta la reclusione per chi "gioca" a fare il veterinario uccidendo animali

sabato 3 febbraio 2018

Bollettino di guerra


BOLLETTINO DI GUERRA: 85 FERITI + 20 MORTI
... di cosa stiamo parlando?
Della stagione venatoria appena conclusa.
I dati si riferiscono alle vittime umane:
24 feriti non cacciatori
10 morti non cacciatori
61 cacciatori feriti
20 cacciatori morti
(due i minori feriti, uno morto).
(fonte: Associazione Vittime della caccia -  www.vittimedellacaccia.org - http://www.vittimedellacaccia.org/component/content/article/42-dossier/3211-2018-01-31-15-17-50.html)
E poi ovviamente ci sono gli animali:
- animali selvatici "oggetto" diretto della caccia
- animali selvatici vittime "collaterali" (per sbaglio o per deliberata infrazione di norme e divieti)
- animali domestici uccisi dai cacciatori per "sbaglio" o per deliberata decisione
- cani dei cacciatori da loro uccisi perché inadatti alla caccia, o semplicemente perché inutili a fine stagione... tanto il prossimo anno ne prenderanno altri! (e parliamo dell'Italia... non solo della Spagna dei galgos!)
E poi ci sono i cani dei cacciatori che si perdono o vengono abbandonati, che o finiscono uccisi (veleni, incidenti stradali...) oppure finiscono in canile. Se sono fortunati, vengono adottati. Altrimenti trascorreranno la vita in canile, e non tutti i canili purtroppo sono luoghi in cui i cani vivono amati e rispettati...
Non è ora di dire "BASTA!"...???

Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) onlus