dal sito LaLibre.be: traduzione dell'articolo: http://www.lalibre.be/actu/sciences-sante/derriere-la-malformation-de-plusieurs-bebes-nes-sans-main-ou-sans-bras-se-cache-un-profond-probleme-5bacd68ccd70d3638d8ff45d
Dietro la malformazione di molti
neonati nati senza mani o senza braccia si nasconde un problema profondo
27/9/2018
Queste malformazioni non sono legate
a un’anomalia genetica. L’origine è altrove...
È una storia molto strana e
sfortunata quella che i neonati del paese francese di Druillat, situato nella
regione dell’Ain, condividono.
I fatti risalgono a qualche anno fa.
Tra 2009 e 2014, sette neonati sono nati senza braccia o senza mani nel raggio
di 17 chilometri intorno a questo villaggio di 1200 abitanti, secondo un
rapporto del Remera [link nell’articolo originale] svelato da France 2. Questa cifra
equivale a circa 60 volte quella normale.
“Ho
pianto, inevitabilmente. E mio marito è svenuto”, ricorda la madre di Ryan,
8 anni, nato senza la mano destra.
Questa malformazione, chiamata “agenesia
trasversale dell’arto superiore”, non corrisponde né ad un’anomalia genetica né
all’assunzione di farmaci o medicine pericolose-
*Oltre le recinzioni*
“Abbiamo
fatto domande a tutte le madri con un questionario molto approfondito sulle
loro abitudini di vita. Il solo punto comune, è che tutte abitano in zone
rurali, in mezzo a mais e girasoli”, evidenzia Emmanuelle Amar,
epidemiologa e direttrice generale del Remera, ai microfoni di France 2. Il
Remera è una struttura che elenca le malformazioni nella regione.
L’esposizione delle future mamme a
pesticidi e altri prodotti chimici è in effetti riconosciuta dall’OMS come un
fattore di rischio per le anomalie congenite dei feti.
Dopo aver creato un registro,
Emmanuelle Amar invia la sua inchiesta nel 2014 alle autorità sanitarie. È due
anni più tardi che Santé Publique France
risponde. L’agenzia nazionale rimette in discussione la sua metodologia e
precisa: “Tenuto contro della natura del
problema rilevato e delle sue ripercussioni sociali, in termini di timori delle
popolazioni coinvolte, una vigilanza maggiore sembra necessaria”.
Oggi, dopo 45 anni di esistenza, la
struttura Remera potrebbe sparire. Le sovvenzioni pubbliche sono state
tagliate: “Le conseguenze sono molto
semplici, è la fine della sorveglianza sulle malformazioni, ossia chiaramente anche
la fine dell’allarme”, si rammarica Emmanuelle Amar.
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