Articolo del 25.10.2013, "L'Unità"
Civiltà. Etica per gli animali.
Non più solo "cose" ma esseri sensibili. Un appello degli intellettuali francesi.
Il diritto di non venire trattati come semplici beni di consumo dall'uomo. I tempi sono maturi per riconoscere loro una dignità e un posto appropriato nella scala della natura come creature capaci di soffrire e gioire.
domenica 14 giugno 2015
mercoledì 3 dicembre 2014
Circo a Cremona: volantinaggio nonostante il divieto!
Questa la lettera appena inviata ai giornali locali. 03/12/2014
Egregio direttore,
questa non è la solita lettera contro il circo con
animali per la vita di prigionia che fa condurre a questi esseri nati liberi,
ma una riflessione sul fatto che le norme sono uguali per tutti e quindi a
tutti i cittadini spetta chiederne l’applicazione, quale che sia il soggetto
che compie l’illecito. Dato che l’art. 4 del Regolamento dell’imposta comunale
sulla pubblicità del Comune di Cremona contiene il divieto di effettuare
pubblicità commerciale mediante volantinaggio... come mai gli addetti del circo
ora presente in città volantinano ogni giorno, ovunque, ad ogni incrocio? Non
esiste alcuna deroga nei loro confronti (anche se abbiamo riscontrato come
qualche vigile sia ancora convinto che esista...). Inoltre, nella mattinata di mercoledì 3, un
minitrattore con animali finti distribuiva biglietti (quindi pubblicità
commerciale) nella zona della Banca d’Italia e dell’ex cinema Tognazzi, in
piena Ztl, in fascia oraria con il varco ‘chiuso’ dal semaforo rosso. I circensi,
quindi, hanno sicuramente infranto il regolamento circa la pubblicità e forse
anche il divieto di accesso alla Ztl senza autorizzazione (anche perché non
avrebbero, crediamo, potuto avere un’autorizzazione per compiere un’azione
vietata).
Cordiali saluti
Associazione UNA
Cremona (Uomo-Natura-Animali)
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sabato 18 ottobre 2014
UNA... a scuola!
Ogni tanto, noi di UNA Cremona "torniamo" a scuola...!!
Infatti, tra le nostre attività, abbiamo anche l'intervento in classi scolastiche per parlare delle tematiche di cui si occupa la nostra associazione.
Vedi la pagina del nostro sito "Incontri nelle scuole".
Martedì 14 ottobre abbiamo avuto un bellissimo incontro di circa un'ora e mezza con due classi terze della scuola media di Basiasco di Mairago (LO).
Solitamente, noi interveniamo in classi di scuole superiori... ma questi ragazzi ci hanno davvero sorpreso per l'interesse dimostrato ascoltandoci e intervenendo con osservazioni e domande.
Abbiamo parlato sopratutto di alimentazione vegetariana/vegana, perché il nostro intervento si inseriva in un progetto che le loro insegnanti (persone disponibili e interessate) avevano preparato sul tema dell'alimentazione.
E' stata un'interessante e piacevolissima
esperienza... GRAZIE!
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domenica 24 agosto 2014
#icebucketchallenge …e la sfida di una vera ricerca, senza animali
Comunicato stampa 24/08/2014
- #icebucketchallenge …e la sfida di una vera ricerca, senza animali
In questi giorni, personaggi noti si sfidano a versarsi
addosso secchiate d’acqua con lo scopo di sensibilizzare sulla SLA, con l’intento
di far comprendere la ‘convivenza’ dei malati con la loro patologia, ma anche e
soprattutto per raccogliere soldi per la ricerca. A livello internazionale, Pamela
Anderson si è chiamata fuori da questa ‘sfida’, chiedendo una scienza migliore
per tutti, uomini e animali. Infatti,
c’è un risvolto del quale poco si parla: questa ricerca
viene fatta anche impiegando i cosiddetti “modelli animali”, ossia l’inutile
vivisezione o sperimentazione animale che dir si voglia. Ovviamente, tanti
scienziati e ricercatori di tutto il mondo si impegnano nella ricerca senza
animali, anche per malattie terribili come questa. In Italia, ricordiamo la biologa Susanna Penco che è al tempo stesso ricercatrice senza uso di animali e malata
(di sclerosi multipla). Invece, purtroppo, a Cremona abbiamo chi studia maiali
per capire come funzionano le cose negli umani...!! Non è solo una questione
etica di diritti degli animali, ma anche scientifica, perché fare ricerche su
topi, scimmie o maiali nei quali vengono indotti i sintomi della malattia non
serve a nulla; si badi bene, vengono indotti i sintomi… a noi pare un po’ come se si facesse ricerca sulle persone sane
che si sono versate l’acqua addosso per simulare le sensazioni di quelle malate.
Quello che chiediamo è che la gente, famosa e comune, si informi e pretenda una
ricerca migliore per tutti.
Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
Per approfondimenti:
Sla, Pamela Anderson contro Ice bucket challenge: “Sperimentano su animali”
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venerdì 11 luglio 2014
11 luglio 2014 – Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)
Comunicato Stampa – 11 luglio 2014 –
Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)
Nel giro di
breve tempo, si sono tenuti nel territorio cremonese (Cappella de’ Picenardi e
Spineda) due incontri incentrati sulla presenza delle nutrie nel territorio,
caratterizzati – a nostro avviso – da una certa dose di “autoreferenzialità”:
organizzati da associazioni di categoria, presenti agricoltori, politici,
amministratori, rappresentanti dei consorzi, tecnici… tutti convinti della
necessità che questi animali vengano uccisi, eradicati, sterminati. Perché non
c’è stata anche la presenza di esperti di quella specie che potessero
controbattere e confutare le tesi esposte, dando di quella specie un’altra
immagine e suggerendo azioni volte ad affrontare il “problema” in modo diverso
da quanto fatto finora (senza che siano stati ottenuti veri risultati)?
In entrambi i casi, si è discusso dell’approvazione di leggi per considerare la nutria specie nociva e cacciabile… ossia, per continuare con il fallimentare metodo di abbattimento che ha solo mietuto vittime, senza modificare l’entità della popolazione (fattore sul quale si presumerebbe di agire in tal modo). I dati forniti dagli stessi tecnici della Coldiretti durante la riunione di Cappella de’ Picenardi hanno parlato dell’aumento di 10 volte del numero delle nutrie in 10 anni… ossia, nel periodo nel quale si è maggiormente ricorso a catture, trappolaggi, abbattimenti!
Sono state riproposte tesi ormai smentite da tempo: la nutria come maggior responsabile dei danni nelle campagne e “pericolo sanitario”. Tuttavia, non si è detto che, se l’incidenza di questi animali sulle infrastrutture e sulle coltivazioni è presente senza dubbio, essa andrebbe però sempre valutata in rapporto anche ad altri fattori (sfruttamento del territorio, metodi di coltivazione e uso del territorio, trascuratezze nella manutenzione…) e, per quanto riguarda il secondo punto, che gli Istituti Zooprofilattici non hanno mai affermato una pericolosità sanitaria della nutria superiore a quella di ogni altra specie selvatica. Ma non si è detto. In particolare nell’incontro di Cappella de’ Picenardi, si è fatto riferimento in modo ripetitivo e quasi ossessivo alla sicurezza dei bambini, paventando incontri spiacevoli al parco e rischi di essere morsi. Ovviamente, senza illustrare la realtà, ossia che se gli animali si avvicinano ai centri abitati è perché qui non è possibile abbatterle mediante fucile e che non sono affatto animali aggressivi, ma tranquilli (certo, se per qualche motivo sentono di essere in pericolo o che lo è la loro prole, possono reagire… com’è naturale per ogni essere vivente!). E noi che pensavamo che i bambini fossero usati come mezzo propagandistico solo dai vivisettori… ora abbiamo anche “Preferite una nutria o un bambino?” (con la stessa assurda opposizione che esiste nella pretesa dicotomia nei destini di bambini e topi in rapporto alla sperimentazione su animali).
Si è dichiarata guerra a questi animali, agli animalisti, addirittura ai parchi (che andrebbero chiusi!, si è detto all’incontro di Spineda). Noi da oltre vent’anni sosteniamo, basandoci su dati scientifici e pareri di esperti, che nei confronti della nutria (animale alloctono importato dall’uomo) si debba sì agire, ma con sterilizzazioni e altri metodi ecologici non cruenti, sia per rispetto della vita sia perché si tratta delle uniche soluzioni valide. Altrove queste soluzioni sono state e sono tuttora considerate e applicate, mentre Provincia di Cremona e Regione Lombardia non ci hanno mai dato realmente ascolto. E non lo stanno facendo nemmeno con le 1.251 firme finora raccolte tramite nostra petizione online per chiedere un cambio di rotta.
In entrambi i casi, si è discusso dell’approvazione di leggi per considerare la nutria specie nociva e cacciabile… ossia, per continuare con il fallimentare metodo di abbattimento che ha solo mietuto vittime, senza modificare l’entità della popolazione (fattore sul quale si presumerebbe di agire in tal modo). I dati forniti dagli stessi tecnici della Coldiretti durante la riunione di Cappella de’ Picenardi hanno parlato dell’aumento di 10 volte del numero delle nutrie in 10 anni… ossia, nel periodo nel quale si è maggiormente ricorso a catture, trappolaggi, abbattimenti!
Sono state riproposte tesi ormai smentite da tempo: la nutria come maggior responsabile dei danni nelle campagne e “pericolo sanitario”. Tuttavia, non si è detto che, se l’incidenza di questi animali sulle infrastrutture e sulle coltivazioni è presente senza dubbio, essa andrebbe però sempre valutata in rapporto anche ad altri fattori (sfruttamento del territorio, metodi di coltivazione e uso del territorio, trascuratezze nella manutenzione…) e, per quanto riguarda il secondo punto, che gli Istituti Zooprofilattici non hanno mai affermato una pericolosità sanitaria della nutria superiore a quella di ogni altra specie selvatica. Ma non si è detto. In particolare nell’incontro di Cappella de’ Picenardi, si è fatto riferimento in modo ripetitivo e quasi ossessivo alla sicurezza dei bambini, paventando incontri spiacevoli al parco e rischi di essere morsi. Ovviamente, senza illustrare la realtà, ossia che se gli animali si avvicinano ai centri abitati è perché qui non è possibile abbatterle mediante fucile e che non sono affatto animali aggressivi, ma tranquilli (certo, se per qualche motivo sentono di essere in pericolo o che lo è la loro prole, possono reagire… com’è naturale per ogni essere vivente!). E noi che pensavamo che i bambini fossero usati come mezzo propagandistico solo dai vivisettori… ora abbiamo anche “Preferite una nutria o un bambino?” (con la stessa assurda opposizione che esiste nella pretesa dicotomia nei destini di bambini e topi in rapporto alla sperimentazione su animali).
Si è dichiarata guerra a questi animali, agli animalisti, addirittura ai parchi (che andrebbero chiusi!, si è detto all’incontro di Spineda). Noi da oltre vent’anni sosteniamo, basandoci su dati scientifici e pareri di esperti, che nei confronti della nutria (animale alloctono importato dall’uomo) si debba sì agire, ma con sterilizzazioni e altri metodi ecologici non cruenti, sia per rispetto della vita sia perché si tratta delle uniche soluzioni valide. Altrove queste soluzioni sono state e sono tuttora considerate e applicate, mentre Provincia di Cremona e Regione Lombardia non ci hanno mai dato realmente ascolto. E non lo stanno facendo nemmeno con le 1.251 firme finora raccolte tramite nostra petizione online per chiedere un cambio di rotta.
lunedì 23 giugno 2014
#Salviamoimacachi - Modena, 28 giugno 2014
#Salviamoimacachi
Dopo una prima manifestazione organizzata lo scorso 24 maggio da Linda Guerra, da più parti - giornalisti, parlamentari, associazioni e gruppi animalisti - si sta ponendo l'attenzione sulla necessità di agire al più presto per salvare i macachi detenuti presso l'Università di Modena per esperimenti.
Un link tra tanti, per informare sulla vicenda chi non ne avesse ancora sentito parlare: "Macachi prigionieri a Modena: ispezione a sorpresa" (articolo di Margherita d'Amico - Richiamo della foresta, Repubblica - 19/06/2014).
Il link diretto al video con le dichiarazioni dei ricercatori: "I macachi di Modena torturati e uccisi: 'per il solo scopo della conoscenza'"
Appuntamento sabato 28 giugno a Modena, largo S. Agostino, ore 15
- per info, evento fb https://www.facebook.com/events/1497117480500666/ oppure email: info@animalamnesty.it
Dopo una prima manifestazione organizzata lo scorso 24 maggio da Linda Guerra, da più parti - giornalisti, parlamentari, associazioni e gruppi animalisti - si sta ponendo l'attenzione sulla necessità di agire al più presto per salvare i macachi detenuti presso l'Università di Modena per esperimenti.
Un link tra tanti, per informare sulla vicenda chi non ne avesse ancora sentito parlare: "Macachi prigionieri a Modena: ispezione a sorpresa" (articolo di Margherita d'Amico - Richiamo della foresta, Repubblica - 19/06/2014).
Il link diretto al video con le dichiarazioni dei ricercatori: "I macachi di Modena torturati e uccisi: 'per il solo scopo della conoscenza'"
Appuntamento sabato 28 giugno a Modena, largo S. Agostino, ore 15
- per info, evento fb https://www.facebook.com/events/1497117480500666/ oppure email: info@animalamnesty.it
venerdì 13 giugno 2014
Bruno Fedi "Il problema del metodo"
Condividiamo qui lo scritto del prof. Bruno Fedi "Il problema del metodo", che riteniamo di assoluta importanza e di estremo interesse.
Bruno Fedi, "Il problema del metodo"
Esistono problemi fondamentali per la sopravvivenza dell'intera umanità che non vengono avvertiti e, conseguentemente, non vengono presi in considerazione, perché non sembrano importanti, oppure perché esiste una cieca fiducia in una possibile soluzione, dovuta al progresso scientifico. Altri problemi, invece, di nessuna importanza (IMU, TARES), sono sopravvalutati, al punto di provocare cambiamenti politici, perché la loro soluzione sembra la premessa indispensabile ad ogni altro problema. Fra i problemi sottovalutati, c'è sicuramente il rapporto dell'uomo con la natura e gli altri viventi. Questo rapporto è totalmente ignorato dall'opinione pubblica, nonostante sia fondamentale per la sopravvivenza della stessa specie umana. Tutto il nostro comportamento, la nostra distruttività, la crudeltà nei confronti degli altri viventi, condiziona la sopravvivenza di intere specie e, spesso, di tutti i viventi. Nel giro di pochi anni i nostri comportamenti hanno creato vaste aree inquinate, con milioni di morti evitabili, a causa di tumori ed altre malattie, oppure hanno causato la morte per fame e mancanza di acqua di centinaia di milioni di uomini. Infine, hanno causato un cambiamento climatico, di cui non si sa ancora quali saranno le conseguenze: probabilmente una ecatombe. Gli animalisti hanno affrontato tutto questo, dal punto di vista della crudeltà dell'uomo verso gli altri animali, cioè da un punto di vista pietistico, ma anche da altri punti di vista, per esempio dal punto di vista scientifico o economico.
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