domenica 27 settembre 2015
domenica 14 giugno 2015
Si è ormai aperto l'anno di "rincorsa" verso l'Expo 2015 di Milano...
Sarà un appuntamento internazionale dedicato all'argomento della disponibilità di cibo sul pianeta, ma siamo scettici che una manifestazione di questo
Cremona, 2 luglio 2013
Abbiamo ricevuto, tramite la newsletter del Movimento
Antispecista, l’invito del Prof. Pocar in merito alla raccolta di proposte per
partecipare all’Expo 2015 di Milano.
Pur essendo questo appuntamento internazionale
dedicato ad un argomento, quello della disponibilità di cibo sul pianeta,
indubbiamente di grande interesse e in merito al quale potremmo proporre
discussioni e riflessioni da un punto di vista sicuramente particolare rispetto
al contesto, noi crediamo di doverci astenere da ciò.
Il motivo principale è che riteniamo che non si
dovrebbe collaborare e cercare visibilità all’interno di uno spazio, come
quello dell’Expo, la cui realizzazione è l’ennesima occasione per la
cementificazione di ampi spazi, con grandi affari per le lobbies del cemento e
dell’edilizia, ossia un ennesimo duro colpo nei confronti dell’ambiente e delle
specie non umane che lo abitano.
Come si può leggere sul sito http://www.worldexpo2015.it, verranno spesi 3.228 miliardi di euro per le
infrastrutture, che comprendono anche “opere di connessione viabilistica”,
ossia Pedemontana, Tangenziale esterna est Milano, Brebemi, collegamento Molino
Dorino, Autostrada dei Laghi.
L’unica azione che potremmo prendere in considerazione
sarebbe un’eclatante protesta al di fuori di quegli spazi!
Cordiali saluti
Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
Articolo del 25.10.2013, "L'Unità"
Civiltà. Etica per gli animali.
Non più solo "cose" ma esseri sensibili. Un appello degli intellettuali francesi.
Il diritto di non venire trattati come semplici beni di consumo dall'uomo. I tempi sono maturi per riconoscere loro una dignità e un posto appropriato nella scala della natura come creature capaci di soffrire e gioire.
Civiltà. Etica per gli animali.
Non più solo "cose" ma esseri sensibili. Un appello degli intellettuali francesi.
Il diritto di non venire trattati come semplici beni di consumo dall'uomo. I tempi sono maturi per riconoscere loro una dignità e un posto appropriato nella scala della natura come creature capaci di soffrire e gioire.
mercoledì 3 dicembre 2014
Circo a Cremona: volantinaggio nonostante il divieto!
Questa la lettera appena inviata ai giornali locali. 03/12/2014
Egregio direttore,
questa non è la solita lettera contro il circo con
animali per la vita di prigionia che fa condurre a questi esseri nati liberi,
ma una riflessione sul fatto che le norme sono uguali per tutti e quindi a
tutti i cittadini spetta chiederne l’applicazione, quale che sia il soggetto
che compie l’illecito. Dato che l’art. 4 del Regolamento dell’imposta comunale
sulla pubblicità del Comune di Cremona contiene il divieto di effettuare
pubblicità commerciale mediante volantinaggio... come mai gli addetti del circo
ora presente in città volantinano ogni giorno, ovunque, ad ogni incrocio? Non
esiste alcuna deroga nei loro confronti (anche se abbiamo riscontrato come
qualche vigile sia ancora convinto che esista...). Inoltre, nella mattinata di mercoledì 3, un
minitrattore con animali finti distribuiva biglietti (quindi pubblicità
commerciale) nella zona della Banca d’Italia e dell’ex cinema Tognazzi, in
piena Ztl, in fascia oraria con il varco ‘chiuso’ dal semaforo rosso. I circensi,
quindi, hanno sicuramente infranto il regolamento circa la pubblicità e forse
anche il divieto di accesso alla Ztl senza autorizzazione (anche perché non
avrebbero, crediamo, potuto avere un’autorizzazione per compiere un’azione
vietata).
Cordiali saluti
Associazione UNA
Cremona (Uomo-Natura-Animali)
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sabato 18 ottobre 2014
UNA... a scuola!
Ogni tanto, noi di UNA Cremona "torniamo" a scuola...!!
Infatti, tra le nostre attività, abbiamo anche l'intervento in classi scolastiche per parlare delle tematiche di cui si occupa la nostra associazione.
Vedi la pagina del nostro sito "Incontri nelle scuole".
Martedì 14 ottobre abbiamo avuto un bellissimo incontro di circa un'ora e mezza con due classi terze della scuola media di Basiasco di Mairago (LO).
Solitamente, noi interveniamo in classi di scuole superiori... ma questi ragazzi ci hanno davvero sorpreso per l'interesse dimostrato ascoltandoci e intervenendo con osservazioni e domande.
Abbiamo parlato sopratutto di alimentazione vegetariana/vegana, perché il nostro intervento si inseriva in un progetto che le loro insegnanti (persone disponibili e interessate) avevano preparato sul tema dell'alimentazione.
E' stata un'interessante e piacevolissima
esperienza... GRAZIE!
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domenica 24 agosto 2014
#icebucketchallenge …e la sfida di una vera ricerca, senza animali
Comunicato stampa 24/08/2014
- #icebucketchallenge …e la sfida di una vera ricerca, senza animali
In questi giorni, personaggi noti si sfidano a versarsi
addosso secchiate d’acqua con lo scopo di sensibilizzare sulla SLA, con l’intento
di far comprendere la ‘convivenza’ dei malati con la loro patologia, ma anche e
soprattutto per raccogliere soldi per la ricerca. A livello internazionale, Pamela
Anderson si è chiamata fuori da questa ‘sfida’, chiedendo una scienza migliore
per tutti, uomini e animali. Infatti,
c’è un risvolto del quale poco si parla: questa ricerca
viene fatta anche impiegando i cosiddetti “modelli animali”, ossia l’inutile
vivisezione o sperimentazione animale che dir si voglia. Ovviamente, tanti
scienziati e ricercatori di tutto il mondo si impegnano nella ricerca senza
animali, anche per malattie terribili come questa. In Italia, ricordiamo la biologa Susanna Penco che è al tempo stesso ricercatrice senza uso di animali e malata
(di sclerosi multipla). Invece, purtroppo, a Cremona abbiamo chi studia maiali
per capire come funzionano le cose negli umani...!! Non è solo una questione
etica di diritti degli animali, ma anche scientifica, perché fare ricerche su
topi, scimmie o maiali nei quali vengono indotti i sintomi della malattia non
serve a nulla; si badi bene, vengono indotti i sintomi… a noi pare un po’ come se si facesse ricerca sulle persone sane
che si sono versate l’acqua addosso per simulare le sensazioni di quelle malate.
Quello che chiediamo è che la gente, famosa e comune, si informi e pretenda una
ricerca migliore per tutti.
Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
Per approfondimenti:
Sla, Pamela Anderson contro Ice bucket challenge: “Sperimentano su animali”
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venerdì 11 luglio 2014
11 luglio 2014 – Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)
Comunicato Stampa – 11 luglio 2014 –
Dalla parte delle nutrie (ancora e sempre)
Nel giro di
breve tempo, si sono tenuti nel territorio cremonese (Cappella de’ Picenardi e
Spineda) due incontri incentrati sulla presenza delle nutrie nel territorio,
caratterizzati – a nostro avviso – da una certa dose di “autoreferenzialità”:
organizzati da associazioni di categoria, presenti agricoltori, politici,
amministratori, rappresentanti dei consorzi, tecnici… tutti convinti della
necessità che questi animali vengano uccisi, eradicati, sterminati. Perché non
c’è stata anche la presenza di esperti di quella specie che potessero
controbattere e confutare le tesi esposte, dando di quella specie un’altra
immagine e suggerendo azioni volte ad affrontare il “problema” in modo diverso
da quanto fatto finora (senza che siano stati ottenuti veri risultati)?
In entrambi i casi, si è discusso dell’approvazione di leggi per considerare la nutria specie nociva e cacciabile… ossia, per continuare con il fallimentare metodo di abbattimento che ha solo mietuto vittime, senza modificare l’entità della popolazione (fattore sul quale si presumerebbe di agire in tal modo). I dati forniti dagli stessi tecnici della Coldiretti durante la riunione di Cappella de’ Picenardi hanno parlato dell’aumento di 10 volte del numero delle nutrie in 10 anni… ossia, nel periodo nel quale si è maggiormente ricorso a catture, trappolaggi, abbattimenti!
Sono state riproposte tesi ormai smentite da tempo: la nutria come maggior responsabile dei danni nelle campagne e “pericolo sanitario”. Tuttavia, non si è detto che, se l’incidenza di questi animali sulle infrastrutture e sulle coltivazioni è presente senza dubbio, essa andrebbe però sempre valutata in rapporto anche ad altri fattori (sfruttamento del territorio, metodi di coltivazione e uso del territorio, trascuratezze nella manutenzione…) e, per quanto riguarda il secondo punto, che gli Istituti Zooprofilattici non hanno mai affermato una pericolosità sanitaria della nutria superiore a quella di ogni altra specie selvatica. Ma non si è detto. In particolare nell’incontro di Cappella de’ Picenardi, si è fatto riferimento in modo ripetitivo e quasi ossessivo alla sicurezza dei bambini, paventando incontri spiacevoli al parco e rischi di essere morsi. Ovviamente, senza illustrare la realtà, ossia che se gli animali si avvicinano ai centri abitati è perché qui non è possibile abbatterle mediante fucile e che non sono affatto animali aggressivi, ma tranquilli (certo, se per qualche motivo sentono di essere in pericolo o che lo è la loro prole, possono reagire… com’è naturale per ogni essere vivente!). E noi che pensavamo che i bambini fossero usati come mezzo propagandistico solo dai vivisettori… ora abbiamo anche “Preferite una nutria o un bambino?” (con la stessa assurda opposizione che esiste nella pretesa dicotomia nei destini di bambini e topi in rapporto alla sperimentazione su animali).
Si è dichiarata guerra a questi animali, agli animalisti, addirittura ai parchi (che andrebbero chiusi!, si è detto all’incontro di Spineda). Noi da oltre vent’anni sosteniamo, basandoci su dati scientifici e pareri di esperti, che nei confronti della nutria (animale alloctono importato dall’uomo) si debba sì agire, ma con sterilizzazioni e altri metodi ecologici non cruenti, sia per rispetto della vita sia perché si tratta delle uniche soluzioni valide. Altrove queste soluzioni sono state e sono tuttora considerate e applicate, mentre Provincia di Cremona e Regione Lombardia non ci hanno mai dato realmente ascolto. E non lo stanno facendo nemmeno con le 1.251 firme finora raccolte tramite nostra petizione online per chiedere un cambio di rotta.
In entrambi i casi, si è discusso dell’approvazione di leggi per considerare la nutria specie nociva e cacciabile… ossia, per continuare con il fallimentare metodo di abbattimento che ha solo mietuto vittime, senza modificare l’entità della popolazione (fattore sul quale si presumerebbe di agire in tal modo). I dati forniti dagli stessi tecnici della Coldiretti durante la riunione di Cappella de’ Picenardi hanno parlato dell’aumento di 10 volte del numero delle nutrie in 10 anni… ossia, nel periodo nel quale si è maggiormente ricorso a catture, trappolaggi, abbattimenti!
Sono state riproposte tesi ormai smentite da tempo: la nutria come maggior responsabile dei danni nelle campagne e “pericolo sanitario”. Tuttavia, non si è detto che, se l’incidenza di questi animali sulle infrastrutture e sulle coltivazioni è presente senza dubbio, essa andrebbe però sempre valutata in rapporto anche ad altri fattori (sfruttamento del territorio, metodi di coltivazione e uso del territorio, trascuratezze nella manutenzione…) e, per quanto riguarda il secondo punto, che gli Istituti Zooprofilattici non hanno mai affermato una pericolosità sanitaria della nutria superiore a quella di ogni altra specie selvatica. Ma non si è detto. In particolare nell’incontro di Cappella de’ Picenardi, si è fatto riferimento in modo ripetitivo e quasi ossessivo alla sicurezza dei bambini, paventando incontri spiacevoli al parco e rischi di essere morsi. Ovviamente, senza illustrare la realtà, ossia che se gli animali si avvicinano ai centri abitati è perché qui non è possibile abbatterle mediante fucile e che non sono affatto animali aggressivi, ma tranquilli (certo, se per qualche motivo sentono di essere in pericolo o che lo è la loro prole, possono reagire… com’è naturale per ogni essere vivente!). E noi che pensavamo che i bambini fossero usati come mezzo propagandistico solo dai vivisettori… ora abbiamo anche “Preferite una nutria o un bambino?” (con la stessa assurda opposizione che esiste nella pretesa dicotomia nei destini di bambini e topi in rapporto alla sperimentazione su animali).
Si è dichiarata guerra a questi animali, agli animalisti, addirittura ai parchi (che andrebbero chiusi!, si è detto all’incontro di Spineda). Noi da oltre vent’anni sosteniamo, basandoci su dati scientifici e pareri di esperti, che nei confronti della nutria (animale alloctono importato dall’uomo) si debba sì agire, ma con sterilizzazioni e altri metodi ecologici non cruenti, sia per rispetto della vita sia perché si tratta delle uniche soluzioni valide. Altrove queste soluzioni sono state e sono tuttora considerate e applicate, mentre Provincia di Cremona e Regione Lombardia non ci hanno mai dato realmente ascolto. E non lo stanno facendo nemmeno con le 1.251 firme finora raccolte tramite nostra petizione online per chiedere un cambio di rotta.
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