Attenzione: questo mese ci troverete in Piazza ROMA (Giardini Pubblici), sempre a Cremona!! Anche a novembre, UNA Cremona sarà presente con il consueto tavolo informativo, ospite della domenica del biologico che si terrà in piazza ROMA/Cremona/
domenica 4 novembre 2018.
Sperando che non ci sia il diluvio... saremo presenti per l'intera giornata con il nostro materiale informativo sul rapporto uomo-natura-animali, magliette e piccoli oggetti creati a mano.
UNA Cremona torna... in galleria!! per il mese di ottobre, l'appuntamento è sabato 27 ottobre, solo la mattina, sotto la Galleria XXV Aprile - lato giardini pubblici, a Cremona. Come sempre troverete materiale informativo, magliette, qualche piccolo oggetto... vi aspettiamo!!
Salve, sono Ingrid Chavarri e vi accompagnerò in una nuova edizione di “Espacio publico”.
Questa volta abbiamo ricevuto una petizione sottoscritta da più di 75.000 firmatari, solo una delle tante petizioni che sollecitano sullo stesso tema. Si tratta di una lettera indirizzata al nostro sommo pontefice e recita così:
Stimato Papa Francesco,
noi firmatari della seguente petizione rendiamo pubblica questa lettera perché tante ne sono state mandate a Lei sullo stesso tema, senza ottenere risposta. Dal 1567, Papa Pio V nella sua enciclica “De salutis gregis dominici” ha proibito in perpetuo e sotto pena di scomunica la tortura e morte di tori nelle celebrazioni religiose; questa proibizione ha subìto alcune modifiche, però è ancora in vigore e obbligatoria per il clero. Nonostante ciò, la chiesa cattolica appoggia apertamente le corride di tori, benedicendo i toreri prima che vadano ad uccidere un essere innocente che è stato diminuito nelle sue capacità e torturato prima di arrivare nell’arena; facendo processioni e celebrando messa dentro le arene. I tori sono parte della creazione e come tutti gli animali hanno un ruolo nella natura, come tali dovrebbero essere rispettati, non umiliati e torturati, come avviene pubblicamente. È incredibile che Lei, avendo preso il nome di Francesco, “come una guida e un’ispirazione nel
momento della sua elezione come vescovo di Roma”, il santo che chiamava gli animali non-umani suoi fratelli secondo le sue stesse parole nell’enciclica Laudato Si’, non si sia pronunciato sul maltrattamento estremo e sadismo che significa la tauromachia e continui a permettere che il clero partecipi attivamente a questi atti abominevoli, che sono più tipici del paganesimo che non della carità cristiana che Lei predica. In tutte le sue encicliche Lei fa riferimento alla riconciliazione con le creature, Lei indica che “il fine ultimo delle altre creature non siamo noi. Però tutte avanzano, insieme a noi e attraverso noi, fino a Dio”. Nel paragrafo 94: Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con altre persone. Ogni crudeltà nei confronti di una qualsiasi creatura è “contraria alla dignità umana”. Nel paragrafo 221: Dio ha creato il mondo iscrivendo in esso un ordine e un dinamismo che l’essere umano non ha diritto di ignorare.
Tutte le cose indicate in questa bellissima enciclica non sono state prese in considerazione, nemmeno dal clero, perché questa crudeltà nelle celebrazioni religiose continua con l’assoluto supporto dei membri della sua chiesa cattolica. Crede Lei che la Vergine e i santi della chiesa di cui Lei è a capo necessitino e si sentano
compiaciuti da questi sacrifici di esseri innocenti? Se a loro vengono messe palle infuocate sulle corna o sono affogati, usati in corride o sottoposti a qualsiasi altra forma di tortura che alcune città usano per onorare il loro santi patroni?
E’ tempo, Papa Francesco, che Lei pulisca la sua casa da questi demoni infiltrati che fanno sì che la gente perda la fede e si dichiari atea perché sente che la chiesa cattolica ha fallito con loro, non applica ciò che predica e accetta ogni tortura che soffrono degli esseri innocenti per non essere cattiva con chi detiene il potere.
Non è troppo tardi per fare la cosa giusta, Papa Francesco, ponga ordine nella sua casa ed elimini le erbacce che soffocano ciò che la chiesa vuole raccogliere che è l’amore per tutto il creato. Rimuova il clero dalle piazze della morte, proibisca l’utilizzo di tori, vitelli, cavalli, galli e di altre creature innocenti che si utilizzano per la soddisfazione di alcuni sadici nelle festività dei santi patroni di gente alla quale la civilizzazione non è ancora arrivata. Sperando che Lei prenda la giusta decisione, onorando il nome che Lei ha scelto per il suo
pontificato e in modo clamoroso e proibisca la partecipazione di ogni membro della chiesa cattolica in queste orge pagane e l’utilizzo del nome di vergini e santi per divertirsi a torturare, assassinare, smembrare e spargere cadaveri degli animali innocenti che Dio ci ha dato come compagnia, La invitiamo a implementare e diffondere pubblicamente il testo originale dell’enciclica di San Pio V. Ci auguriamo abbia saggezza e coraggio sufficienti per fare ciò. Per Dio tutto è possibile.
Cortesemente,
Blanca Hidalgo Calderon, Grin Action e più di 75.000 firmatari
lunedì 1 ottobre 2018
Comunicato stampa 29/9/2018: CHI HA PAURA
DELLE STERILIZZAZIONI?
Alla fine di giugno, le associazioni
Associazione Animalista Livornese e UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) hanno
lanciato, sulla piattaforma change.org, una petizione che chiede ai rappresentanti dell’Italia (Presidente del
Consiglio dei Ministri, Ministro della Salute e Presidente della Repubblica
Italiana) di impegnarsi perché le inadempienze
che la legge 281/1991 sul randagismo
porta con sé da ben 27 anni, soprattutto in merito alla sterilizzazione, vengano finalmente superate!
La petizione parla anche apertamente
di spostamenti di animali (traffici) dal
Sud al Nord, alimentati dalla mancata sterilizzazione, sia per ignoranza sia
per interesse di chi li animali non li aiuta davvero, ma li usa per avere
visibilità e denaro di donazioni. A questo si somma la mancata sterilizzazione
degli animali anche al Nord, con conseguente proliferazione di cucciolate di
difficile collocazione, che ricadono su volontari e strutture spesso al
completo.
Ebbene, al momento questa petizione
stenta a decollare, nonostante il gran numero di persone che si dichiarano “contro
il randagismo” e che amano e rispettano gli animali “da compagnia” (secondo una
categoria che non amiamo particolarmente, ma che è diffusa). Dove sono tutte
queste persone indignate? quelle che vorrebbero cambiare le cose?
Certo, una petizione è solo un
piccolo gesto, ma può essere un segno che questo argomento interessa a molta
gente... ma servono più firme per poter far parlare di sterilizzazioni e
contrasto ai traffici di animali, non solo da parte dei politici, ma anche dei
mezzi di comunicazione e dell’opinione pubblica.
Dietro la malformazione di molti
neonati nati senza mani o senza braccia si nasconde un problema profondo
27/9/2018
Queste malformazioni non sono legate
a un’anomalia genetica. L’origine è altrove...
È una storia molto strana e
sfortunata quella che i neonati del paese francese di Druillat, situato nella
regione dell’Ain, condividono.
I fatti risalgono a qualche anno fa.
Tra 2009 e 2014, sette neonati sono nati senza braccia o senza mani nel raggio
di 17 chilometri intorno a questo villaggio di 1200 abitanti, secondo un
rapporto del Remera [link nell’articolo originale] svelato da France 2. Questa cifra
equivale a circa 60 volte quella normale.
“Ho
pianto, inevitabilmente. E mio marito è svenuto”, ricorda la madre di Ryan,
8 anni, nato senza la mano destra.
Questa malformazione, chiamata “agenesia
trasversale dell’arto superiore”, non corrisponde né ad un’anomalia genetica né
all’assunzione di farmaci o medicine pericolose-
*Oltre le recinzioni*
“Abbiamo
fatto domande a tutte le madri con un questionario molto approfondito sulle
loro abitudini di vita. Il solo punto comune, è che tutte abitano in zone
rurali, in mezzo a mais e girasoli”, evidenzia Emmanuelle Amar,
epidemiologa e direttrice generale del Remera, ai microfoni di France 2. Il
Remera è una struttura che elenca le malformazioni nella regione.
L’esposizione delle future mamme a
pesticidi e altri prodotti chimici è in effetti riconosciuta dall’OMS come un
fattore di rischio per le anomalie congenite dei feti.
Dopo aver creato un registro,
Emmanuelle Amar invia la sua inchiesta nel 2014 alle autorità sanitarie. È due
anni più tardi che Santé Publique France
risponde. L’agenzia nazionale rimette in discussione la sua metodologia e
precisa: “Tenuto contro della natura del
problema rilevato e delle sue ripercussioni sociali, in termini di timori delle
popolazioni coinvolte, una vigilanza maggiore sembra necessaria”.
Oggi, dopo 45 anni di esistenza, la
struttura Remera potrebbe sparire. Le sovvenzioni pubbliche sono state
tagliate: “Le conseguenze sono molto
semplici, è la fine della sorveglianza sulle malformazioni, ossia chiaramente anche
la fine dell’allarme”, si rammarica Emmanuelle Amar.